La nostra storia

Situato nel cuore del quartiere Parioli, il bar pasticceria “Il Cigno” è riconosciuto come Bottega Storica Certificata dal Comune di Roma. Inaugurato la notte di Natale del 1949, si trova in Viale Parioli 16 A e 16 B è ad oggi uno tra i locali più antichi e rinomati della città. Il Cigno è oggi gestito dalla terza generazione della famiglia Scagnoli, mantenendo intatti i sapori della tradizione pur con uno sguardo attento alla soddisfazione delle nuove esigenze della propria clientela.

Tre furono i fondatori: Rodolfo Bonifazi e Domenico Ortolani, marchigiani di Amandola (AP) ed Angelo Trabucchidi Norcia, investirono la somma di Lire 20.000.000 per i lavori, ottenendo un successo immediato, ma non duraturo, infatti nel 1958 i due fratelli Agostino e Onelio Scagnoli subentrarono nella gestione ed acquisirono il locale dal Curatore Fallimentare e con sapienza di gestione, seppero riportarlo ai fasti iniziali. Nel 1989, Daniele Scagnoli Architetto, figlio di Onelio Scagnoli e Salmi Paolina, ed Alessandra Roscini eseguono lavori di ristrutturazioni dei laboratori di produzione, nonché di restauro conservativo del locale vendita al pubblico.

La decorazione del pannello, in ceramica policroma, opera degli artisti Achille Capizzano e Lorenzo Gigotti, delle dimensioni di metri 1,60 x 6,60, realizzato nei laboratori della ditta Wolf di Roma, è composto da ottantaquattro parti assemblate e rappresenta uno tra i miti dell’antica Grecia più intriganti. La storia di Leda e il Cigno, che racconta dell’amore di Zeus per Leda, dando il carattere e nome al locale

A tutto oggi, gli elementi degli arredi sono quelli originali, ad eccezione della struttura interna dei banchi, delle vetrine di ingresso e del pavimento, in basaltina, con inserti d’ottone rappresentanti le dodici costellazioni dello zodiaco. Si è poi aggiunto al centro, la costellazione del cigno, con il nome delle stelle che la compongono e la distanza in anni luce dal nostro sistema Solare. Questo conclude la rappresentazione del mito, che vede Zeus porre in cielo l’immagine del cigno a ricordo della sua astuzia e che noi abbiamo rappresentato riportandola a terra! Nel 2009 nella conduzione aziendale si sono affiancate le nuove generazioni: Giulia e Nicolò Scagnoli che portano linfa vitale a questa stupenda e creativa attività artigianale.

Il Cigno, in una memorabile scena del film “I Mostri” con il mitico Ugo Tognazzi

Ugo Tognazzi nel bar Il Cigno di viale Parioli

Il caffè storico Il Cigno, ha ospitato una scena di uno dei film più celebri e importanti del cinema italiano degli anni ’60, I Mostri, il film che Dino Risi realizzò nel 1963 e che raccontava “L’Italia bella, quella del boom, l’Italia divertente che non c’è più,” ma anche l’Italia inguaribile dei suoi vizi atavici, dei suoi comportamenti anarchici, cinici, spietati. Un mix insomma di commedia e di amaro: si potrebbe riassumere così il meraviglioso lavoro di Dino Risi, conglomerato di ventidue episodi uno più divertente dell’altro che raccontano i vizi del Bel Paese del Dopoguerra. 

Nell’episodio “L’Educazione Sentimentale”, il protagonista è il mitico Ugo Tognazzi, che vediamo  entrare con suo figlio nel bar Il Cigno di viale Parioli e impartire al povero ragazzino una “lezione di vita” sulla furbizia.  “Due cappuccini e due paste” – esclama alla cassiere del bar. Subito dopo aver pagato il conto, il figlio piccolo però gli sussurra a bassa voce: “Ma papà ne abbiamo mangiati sei…”. La scena ambientata nel bellissimo caffè Il Cigno – rimasto praticamente come allora – inizia al minuto 1.02 fino al minuto 1.45. Fabrizio Falconi – fabriziofalconi.blogspot.com